A Poggibonsi cittadinanza onoraria per bambini figli di immigrati stranieri
Pubblicato il 8 ottobre 2024 • Comune
Un gesto simbolico che vale tanto. Le bambine e i bambini nati e residenti a Poggibonsi figli di immigrati stranieri riceveranno la cittadinanza onoraria. “Un impegno assunto in Consiglio e che va nella giusta direzione”, dice la sindaca Susanna Cenni.
Sulla stregua di quanto sta avvenendo in altri Comuni è stata infatti presentata una mozione nel Consiglio Comunale del 30 settembre. La mozione, di iniziativa dei gruppi di maggioranza Partito Democratico, lista Futura, Uniti per Poggibonsi, è stata discussa ed emendata ed è stata approvata con i voti positivi della maggioranza, di Rifondazione Comunista, di Vivi Poggibonsi.
“Ringrazio tutti i consiglieri e le consigliere che hanno lavorato per proporre e approvare un testo il più condiviso possibile – dice Susanna Cenni - E’ una mozione che si inserisce nel dibattito nazionale sul tema e che ci riguarda da vicino perché coinvolge tanti bambini e tante bambine che la legge non riconosce come italiani anche se sono nati qui, frequentano le nostre scuole, fanno sport con i loro coetanei. Basti pensare che nelle nostre scuole sono poco meno di 600 gli studenti che hanno un background migratorio”.
“E’ nostro dovere - dice la prima cittadina - creare le condizioni affinché siano riconosciuti concittadini e concittadine anche sul piano formale, per rendere tutti e tutte loro parte della comunità. Sarebbe un primo passo importante, peraltro sostenuto da una sensibilità ormai diffusa che nasce dalla vita quotidiana, come dimostra il successo del referendum promosso a livello nazionale che in pochi giorni ha raggiunto 500.000 firme”.
“Come Comune lavoreremo sugli impegni presi sia sensibilizzando Governo e Parlamento per approvare una riforma, sia facendo la nostra parte per predisporre gli atti necessari a conferire la cittadinanza onoraria ai nostri bambini e alle nostre bambine – dice Cenni -E’ un atto simbolico, lo sappiamo bene, che va però nella giusta direzione che è quella dell’inclusione e della civiltà”.