La Valdelsa rende omaggio alle sue "Donne Fiere" 2025
Pubblicato il 8 marzo 2025 • Pari opportunità
La ‘maestra Maria’ a Casole, la prima donna consigliera a Colle, la staffetta partigiana a Poggibonsi, la giovane poetessa a Radicondoli, l’imprenditrice di San Gimignano. Sono loro le cinque Donne Fiere del 2025: Maria Invernazzi, Tullia Rossi Mori, Eliana Giorli, Dina Ferri e Raffaella Lucherini. Cinque donne legate al territorio a cui la Valdelsa ha reso omaggio nell’ambito del progetto “Donne Fiere”, curate dal Centro Pari Opportunità e che giunge in questo 2025 alla sua terza edizione.
“Un modo – ha spiegato la presidente del CPO Susanna Cenni – per valorizzare e attualizzare il ricordo e la memoria di figure femminili legate al nostro territorio e che si sono contraddistinte per emancipazione, impegno, abbattimento degli stereotipi. Grazie a chi questo progetto lo ha ideato e lo ha realizzato negli anni passati. Grazie alle nostre cinque Donne Fiere e a tutte le donne che ieri come oggi danno il loro contributo per abbattere gli stereotipi e costruire la parità di genere”.
I nomi delle 5 Donne Fiere sono stati svelati questa mattina, 8 marzo, durante l’iniziativa che si è svolta all’Accabì alla presenza dei cinque Comuni del Centro Pari Opportunità ma anche degli amici, eredi, parenti delle donne omaggiate che hanno condiviso i loro ricordi.
“Un modo – ha spiegato la presidente del CPO Susanna Cenni – per valorizzare e attualizzare il ricordo e la memoria di figure femminili legate al nostro territorio e che si sono contraddistinte per emancipazione, impegno, abbattimento degli stereotipi. Grazie a chi questo progetto lo ha ideato e lo ha realizzato negli anni passati. Grazie alle nostre cinque Donne Fiere e a tutte le donne che ieri come oggi danno il loro contributo per abbattere gli stereotipi e costruire la parità di genere”.
I nomi delle 5 Donne Fiere sono stati svelati questa mattina, 8 marzo, durante l’iniziativa che si è svolta all’Accabì alla presenza dei cinque Comuni del Centro Pari Opportunità ma anche degli amici, eredi, parenti delle donne omaggiate che hanno condiviso i loro ricordi.
Presenti per i Comuni le assessore Sabrina Taddei (Casole d'Elsa), Monica Sottili (Colle di Val d'Elsa), Lisa Valiani (Poggibonsi), Roberta Cecco (Radicondoli), Daniela Morbis (San Gimignano). Presenti alcune rappresentati delle scuole.
Come negli scorsi anni alle Donne Fiere sono stati dedicati cinque pannelli con biografia e ritratti realizzati dall’illustratrice Domitilla Marzuoli.
Ecco le Donne Fiere del 2025
Per Casole d’Elsa Maria Invernazzi (1931-2021). Fu un’insegnante appassionata che considerava l’insegnamento una missione. Iniziò la carriera negli anni ’50 a Lucciana e poi a Fosini, un luogo isolato dove affrontò grandi difficoltà, come percorrere 12 km nella neve senza scarpe adatte. Viveva nella scuola e, dopo un'intrusione, diffuse la voce di essere un'abile tiratrice, confermata accidentalmente dall'uccisione di un coniglio. Nel 1958-59 fu assegnata a Casole d’Elsa e lì diventò la prima donna a prendere la patente. Insegnò per 39 anni, lasciando un segno indelebile su tre generazioni di studenti, ricordata come la “Maestra Maria” per la sua dedizione, tenacia e indipendenza.
Per Colle di Val d’Elsa Tullia Rossi Mori (6 gennaio 1911 - 2 marzo 1990). Prima donna consigliera comunale e successivamente prima assessora, ha dedicato la sua vita a migliorare le condizioni dei cittadini più bisognosi. Per ben 24 anni è rimasta in carica nell'amministrazione del Comune, dimostrando un impegno ed una dedizione senza pari. Donna avanti coi tempi, di grande lungimiranza, aprì il primo asilo dell'infanzia a Colle, gestendolo insieme all'UDI con grande sacrificio, finché non venne preso in gestione dal Comune. Si è sempre dedicata ai bambini e ha anche ospitato gli orfani sfollati provenienti da Cassino bombardata. Il suo lavoro instancabile e il suo cuore generoso hanno contribuito significativamente al benessere della comunità colligiana.
Per Poggibonsi Eliana Giorli (1926 – 2020) La Rosa. Sindacalista, partigiana, consigliera comunale, militante antifascista, poetessa. Negli anni della resistenza aiutò il movimento partigiano, come staffetta, all'interno dei Gruppi di difesa della donna. Fu impegnata nella campagna di raccolta firme a sostegno del suffragio universale e nel 1946 si iscrisse all'UDI collaborando alla nascita della sezione locale. Il suo impegno politico e sindacale proseguì in Sicilia insieme al marito Tindaro La Rosa, anche lui sindacalista e Vicesindaco di Milazzo. Si ricorda in particolare la sua azione in difesa dei diritti delle “gelsominare”, donne che lavoravano alla raccolta del gelsomino e nel settore ortofrutticolo. Il suo impegno politico proseguì fino alla morte (si spense a Taormina) come consigliera comunale a Monforte San Giorgio.
Per Radicondoli Dina Ferri. Soprannominata la poetessa pastora, nasce e cresce nella campagna senese. Una scrittrice la cui singolarità non passava inosservata. La prima dei tre figli di una famiglia mezzadrile, nasce a Radicondoli nel 1908, frequenta le prime classi delle elementari ma sarà dopo un incidente ad una mano che si dedicherà completamente agli studi. Nella sua breve vita, morta a soli 22 anni, lascia dei quaderni-diario dove annotava versi ispirati all’ambiente circostante e raccolti da lei stessa sotto il nome “Quaderno del Nulla”. L’ambiente rurale e la natura ispirano i suoi scritti, la sua scrittura viene definita l’essenza della poesia.
Per San Gimignano Raffaella Lucherini (1871-1949) detta “La Bella”. Fu una donna che seppe trasformare il lavoro in un’opportunità di crescita e innovazione. In un’epoca in cui l’imprenditoria era quasi esclusivamente maschile, con determinazione e talento contribuì a fare del “Leon Bianco” uno dei primi hotel di San Gimignano capaci di coniugare eleganza e familiarità. Grazie alla sua visione e alla capacità di accogliere viaggiatori da tutta Europa, l’hotel divenne un punto di riferimento per artisti, scrittori e uomini di cultura. Il suo esempio dimostra come le donne, con passione e intraprendenza, possano lasciare un segno indelebile nel mondo del lavoro e nella società.